Un tempo si diceva che noi italiani fossimo tutti ottimi allenatori della Nazionale, ma negli ultimi anni abbiamo scoperto che siamo in grado di intervenire in qualsiasi campo convinti di poter sempre dire la nostra, indipendentemente dalla complessità dei temi trattati. Che si parli di economia, infrastrutture, immigrazione, vaccini o cucina siamo sempre pronti a pontificare: dai bar agli scranni del Parlamento.
L’ultimo argomento che ci vede sfoggiare inaspettate competenze è quello legato all’epidemia di coronavirus. Come da prassi i commentatori sono portati a dividersi tra sostenitori o avversari di qualcosa, si parli delle autorità cinesi o del governo italiano. C’è chi <<sospetta>> segreti inconfessabili dei nipoti di Mao o chi ne tesse le lodi per la capacità di intervenire su vasta scala. C’è chi bacchetta il nostro governo perché le migliaia di cittadini cinesi in vista in Italia non sono stati sottoposti a non si sa quali attenzioni <<preventive>>. Allo stesso tempo c’è chi sottolinea l’efficienza del governo e della Protezione civile nell’intervenire e coordinare tutte le attività tese a ridurre al minimo i possibili casi di contagio.