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Ultima chiamata per la politica

La crisi di Governo e le conseguenti fallimentari manovre per cercare di dare una guida solida al Paese, hanno messo in evidenza la debolezza della politica, ma anche reso chiaro quanto i protagonisti di questa stagione siano lontani da chi, per decenni, ha calcato le scene delle istituzioni. La manifestazione più evidente di questo gap si è avuta con il discorso con il quale il presidente Sergio Mattarella ha motivato la scelta politica e istituzionale di affidare ad una personalità <<esterna>> il tentativo di evitare gli effetti negativi che, punto per punto, il Presidente ha serenamente e in modo circostanziato elencato.

Certo è evidente che, citando il Capo dello Stato, parliamo di un uomo di un’altra generazione, altre esperienze ed altro curriculum professionale, umano e politico. Ciò che è apparso drammaticamente evidente è stato il rendersi conto che la carica più alta dello Stato, a differenza di tutti i protagonisti di questo ennesimo e inconcludente balletto, ha saputo elencare, senza esasperarli dialetticamente, tutti i motivi che ora sconsigliano, per il bene del Paese, un lungo stop di indirizzo, di governance, e di controllo.

Fonte: Giornale di Brescia
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