Le immagini delle oceaniche proteste nelle strade francesi contro la legge voluta dal presidente Emmanuel Macron per innalzare a 64 anni l’età del pensionamento, fanno riflettere sul perché qui da noi l’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni non provocò reazioni così virulente, tanto che oggi appare ormai metabolizzato. Certo con qualche mugugno e iniziativa d’ammortizzazione dei governi succedutisi negli ultimi anni. Di una sua possibile abolizione se ne parla ancora ma più per finalità prettamente elettoralistiche che per una reale convinzione di potervi radicalmente metter mano. La premessa di base di fronte a questi provvedimenti resta la stessa, in Francia e in Italia: ossia che i sistemi pensionistici non possono reggere con un rapporto squilibrato tra lavoratori e pensionati. In sostanza: o si cambia il sistema pensionistico o si cercano vie alternative per renderlo gestibile e, come si dice ora, sostenibile.
Fonte: Giornale di Brescia