La presidente del Consiglio Giorgia Meloni forse inizia a rimpiangere la libertà di critica che per anni ha potuto esercitare stando all’opposizione. Ipotizzare soluzioni radicali per affrontare temi critici e complessi risulta certamente più facile lontano dalla stanza delle decisioni che dovendo fare i conti con un sistema interconnesso dove un intervento (magari anche ben studiato) non modifica solo qualche particolare situazione economica o sociale, ma finisce per generare effetti su aree di attività o su segmenti del sistema economico non sempre facilmente prevedibili. In queste settimane il governo ha iniziato anche a comprendere come non sia sufficiente mostrarsi risoluto per portare a compimento progetti considerati fondamentali.
Giorgia Meloni come il vice Matteo Salvini hanno dovuto confrontarsi con due <<cavalli di battaglia>> dei rispettivi partiti, ossia il sovrapprezzo che le accise determinano sul costo alla pompa dei combustibili, e l’interminabile (e sempre più da record) ingresso di migranti irregolari dai Paesi poveri africani.
Fonte: Giornale di Brescia