La ripartenza
L’avvio di una fase di normalizzazione legata alla riduzione dei rischi pandemici mette le imprese nelle condizioni di ripartire e rilanciare i propri progetti.
L’avvio di una fase di normalizzazione legata alla riduzione dei rischi pandemici mette le imprese nelle condizioni di ripartire e rilanciare i propri progetti.
La pandemia ci ha costretto a mettere in discussione consolidate prassi lavorative dall’affermarsi del lavoro a distanza alla necessità di gestire le riunioni secondo tempi e modalità completamente diverse dal passato.
I primi tre anni di questo decennio ci hanno costretto a fare i conti con sfide complesse e cambiamenti profondi, di fronte ai quali però – finora – non siamo stati in grado di mettere in atto quel cambio di passo che queste sfide sollecitano.
Nonostante i drammatici eventi nell’Est europeo occupino in questi mesi il centro delle preoccupazioni dell’opinione pubblica e della politica, è tornato a far capolino nel dibattito italiano il tema delle tasse.
L’evento, giunto alla XXI Edizione, quest’anno è stato dedicato all’informazione responsabile ed etica e come da tradizione si è svolto presso la prestigiosa cornice del Teatro Grande di Brescia.
Federico Caffè e Franco Modigliani sarebbero soddisfatti della decisione di erogare un bonus di 200 euro agli italiani decisa dal loro allievo Mario Draghi.
Il cosiddetto mercato del lavoro da sempre rappresenta un termometro efficace per misurare, in positivo o in negativo, lo stato dell’arte delle nostre economie.
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La decisione del Parlamento europeo di chiudere dal 2035 la vendita di automobili e veicoli alimentati a benzina o diesel sta suscitando prevalentemente commenti sopra le righe. Si fatica così a concentrarsi intorno a ciò che questa decisione può rappresentare.
Ci mancavano le cavallette sarde e la siccità. Se vi aggiungiamo una pandemia non ancora diventata endemica e capace di annunciare altre varianti per il prossimo autunno, il consolidarsi di tensioni inflazionistiche sempre più pericolose, una guerra che non sembra certo destinata a concludersi rapidamente, mercati resi quasi sterili dalle difficoltà di approvvigionamento e di domanda… ecco che il quadro che abbiamo di fronte è tutt’altro che rassicurante.